Una volta qui erano tutte musicassette #2

Screenshot 2015-11-25 at 17.06.12.pngEccoci qua alla seconda parte le commento alla mia playlist settimanale. Prima di tutto vi ringrazio se davvero mi state leggendo e vi linko la prima parte in cui potete trovare gossip inenarrabili su Caterina Caselli e Ken Shiro. Qua invece trovate la playlist.

Maria Nazionale – Ragione e Sentimento.

Ho come il vago sospetto, visto che in nessun modo Spotify potrebbe ricollegarmi al neomelodico napoletano, che questa canzone sia qui perché oggi è la giornata contro la violenza sulle donne. Ora, premesso che forse sarebbe meglio che la giornata contro la violenza (sulle donne, sugli uomini, sui baobab, sui ferri da stiro) fosse ogni giorno, come posso prendere sul serio una che sembra abbia rubato il nome alla Valeriona Nazionale?

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Non tutti sanno che:

Dopo aver sentito questa canzone Jane Austen ha chiesto che il titolo del suo omonimo romanzo fosse in cambiato in “Io non ho niente a che vedere con quella canzone, eh”.

Wankelmutt & Emma Louise – My Head Is a Jungle.

La canzone preferita dai medici del Seattle Grace per urlare in sala operatoria.

Non tutti sanno che:

Ogni canzone usata in una puntata di Grey’s Anatomy diventa per gli spettatori fonte irrimediabile di dolore, devasto emotivo e crampi addominali.

Subsonica – Tutti i miei sbagli.

Qua siamo in top ten canzoni da ascoltare a quattordici anni quando ti lascia il fidanzatino e pensi che la tua vita sia finita.

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Mina – Grande, grande, grande.

Sei peggio di un bambino capriccioso, la vuoi sempre vinta tu. E però lo ami. E però ci stai. E però sta cazzo di sindrome della crocerossina dobbiamo pur togliercela dalle palle, no?

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(Sì, sto parlando a me stessa.)

Non tutti sanno che:

Questa canzone è in lizza come la più soggetta a doppi sensi insieme alla hit di Nadia Cassini A chi la do stasera.

Nada – Amore disperato.

Non riesco a fare ironia su questa canzone, scusate, ma la amo, è un po’ il mio fernweh. Se non sapete cosa sia googlate, almeno potete dire che avete imparato qualcosa da questo articolo.

Planet Funk, Giuliano Sangiorgi – Ora Il Mondo è Perfetto.

E direi che con l’ingresso di Giuliano anche la mia playlist è perfetta (i Negramaro sono il mio peccato capitale preferito). Per un momento ho anche creduto che avesse scritto un intero testo senza usare fenomeni meteo. Poi niente, è arrivato il sole nero.

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Zero Assoluto – Per dimenticare.

Tastierina e xilofono, un film di Moccia et voilà, la storia della volpe e l’uva targata Zero Assoluto. Cioè, lei l’ha mollato e si sposa con un altro e lui riesce solo a dire “eh ma guarda che se ti sposi poi devi compilare il 730 e aprire ai testimoni di Geova che ti suonano la domenica mattina e anche ricordarti di cambiare l’arbre magique in macchina quando esaurisce la carica.” Poi si capisce che lui in realtà è ancora innamorato e sarebbe pronto anche a potare il prato con le forbicine da unghie per farla tornare.

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Francesco Guccini – Farewell.

E sorridevi, e sapevi sorridere / coi tuoi vent’anni portati così / come si porta un maglione sformato su un paio di jeans.

Poesia. Peccato che quando il maglione sformato sul paio di jeans me lo metto io, sembra che di anni ne abbia 78 pure portati male.

Mike Mago, Dragonette – Outlines.

A meno che Dragonette non sia un Pokémon di ultima generazione, skip.

Non tutti sanno che:

Prima della fondazione dei Mike Mago esisteva un Mago Mike che si esibiva ogni mercoledì in uno strip club di Busto Arsizio e che è improvvisamente scomparso senza lasciare traccia il giorno prima il lancio del primo singolo del gruppo. Sono state cancellate anche le pagine facebook e twitter.

Jovanotti – Innamorato.

La canzone di Jovanotti che contiene tutti i condizionali che mancano nel resto della sua discografia.

Non tutti sanno che:

La prima versione di questa canzone si intitolava Costipato, solo che dopo averla ascoltata la prima volta a Jovanotti è passato il problema di stitichezza e ha pensato di cambiare testo.

Eleonora Crupi – Perfetti.

Oh regà, voi non ci crederete ma questa canzone fa così schifo che Spotify ha deciso di sua spontanea volontà di skippare avanti dopo un minuto di lenta agonia per arrivare ai…

Meganoidi – Supereroi.

Sì, è la sigla de Le Iene. Solo che nessuno che la conosce per quello ha idea del testo. Ascoltatevi i Meganoidi, fatelo per voi.

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Edward Maya, Vika Jigulina – Stereo Love.

Spotify non capisce la differenza tra canzoni che voglio ascoltare e canzoni che mi trasformano nel giostraio degli ottovolanti del Luna Park tamarro del paesello mio.

Forzaaaaaa altro giro altra corsaaaaaa.

Marlene Kuntz, Skin La Canzone Che Scrivo Per Te.

Io ve lo dico, se qualcuno scrivesse una canzone per me, potrei rivedere le mie opinioni sul matrimonio.

Non tutti sanno che:

In testa alla canzone è stato tagliato un pezzo di Skin, Questo.

Flaminio Maphia – Che Idea.

Dulcis in fundo. Shakera i fianchi come Shakira.

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Bene, per questa settimana è tutto.

Se vi siete divertit fatemelo sapere che potrei anche valutare di far diventare il commentario un appuntamento settimanale fisso, per condividere con voi le meraviglie di Spotify.

Stay hungry, stay spotified.

DISCLAIMER: Giuro che non sono pagata da Spotify per fare questa cosa, anzi, magari! Non è che qualcuno ha i contatti del CEO?

Una volta qui erano tutte musicassette #1

Screenshot 2015-11-23 at 19.23.45Da quando ho scoperto la playlist settimanale, ho abbandonato l’oroscopo di Internazionale ed eletto l’invisibile algoritmo di Spotify a mio personale oracolo. Ogni settimana questa compilation di “chicche scelte solo per me” mi regala gioie, dolori ed imbarazzi mentre stendo i panni o lavo i piatti tenendola a tutto volume (scusate coinquilini). Lo considero il mio trip personale, un po’ perché certe canzoni mi fanno nascere dentro storie e ricordi, un po’ perché altre non ho proprio idea di come siano finite lì.

 

Mi sono detta, perciò, perché non perdere altro tempo invece di fare quello che veramente dovrei fare e rendere partecipi tutti voi, miei cari e sparuti lettori, delle canzoni che Spotify ha scelto per me? Già, perché?

Eccoci quindi qua per quello che spero diventerà un appuntamento settimanale all’insegna della musica e dei miei voli pindarici.

Turn up the volume, press play, here we go.


 

Caterina Caselli – Perdono.

Ah, che bella partenza, una canzone paracula sul tradimento.

Voglio dire, analizziamo un attimo il testo:

Diceva le cose che dici tu

Aveva gli stessi occhi che hai tu

Mi avevi abbandonata

ed io mi son trovata

a un tratto già abbracciata a lui.

Caterì, bastava pure che tu dicessi “ci sono inciampata sopra” ed eravamo a posto.

NON TUTTI SANNO CHE:

Esiste una canzone di risposta, incisa dall’amante cornuto ft. Terence Stamp, che si intitola Con il cerino appiccati fuoco alla cordicella del tampax.

Duck Sauce – Barbra Streisand.

Questo è quello che succede a fare le feste tamarre usando il tuo computer come DJ station. Devo aggiungere altro?

NON TUTTI SANNO CHE:

Se cercate “duck sauce barbra streisand” su google e andate alle immagini potete far morire in preda ad atroci tormenti i vostri amici ossessivi compulsivi inoltrandogli la schermata di ricerca.

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Nicolas Bonazzi – Dirsi che è normale.

Prime due righe di testo. Pausa. Google. Nicolas Bonazzi. The Voice.

Perché è bello dirsi che è normale vergognarsi dopo aver fatto l’amore.

Skip.

Sushy ft. …Buffering…Inc. – In the water.

Festa tamarra, ricordate?

Però… orecchiabile… quasi quasi potrei segnarmi a un corso di aquagym…

STOP. SKIP.

Madh – River.

Madh è tutto quello che avrebbe potuto essere Marco Mengoni se solo avesse iniziato a drogarsi.

NON TUTTI SANNO CHE:

Il suo nome d’arte deriva da un errore di digitazione.

 

Anastacia ft. KekkoDeiModà – Lifeline/ Luce per Sempre.

Perché Eros Ramazzotti non le era bastato.

Va tutto bene fino a un minuto e ventinove, poi attacca lui, l’uomo che anche le acca schifano. E niente, l’ho ascoltata fino alla fine, fino ai graffi che mi ricordano che ci sei, e mi sono domandata: sarà mica che KekkoDeiModà se la fa con Catwoman? Se così fosse, sono sicura che sarebbe la versione sfigata di Halle Berry.

NON TUTTI SANNO CHE:

C’è uno scherzone globale a cui partecipano tutti per far credere ad Anastacia di star duettando con i più grandi cantanti italiani. Il prossimo della lista è il petomane di Italia’s Got Talent.

Mads Langer – You’re Not Alone.

Parole di speranza, in questa notte buia e piena di brutte canzoni.

Grazie Mads.

Marina Rei – Primavera.

Sì, Marina, sì, ci siamo quasi.

Peccato solo che

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e siamo un po’ fuori tempo massimo. Altro che primavera in anticipo, come direbbe il mostro con la faccia della Pausini (minuto 4:05).

Brava, brava, ma per me è no.

Mannarino – Statte Zitta.

Non so se dica a me o a Marina Rei, ma se Mannarino canta amore un corno, vista anche la Caselli, mi viene in mente che Spotify possa pensare che sia stata tradita. Divertente, visto che la cosa più simile ad un uomo che ho vicino è il cuscino a forma di gufo che uso per fare i pisolini sul divano.

NON TUTTI SANNO CHE:

La voce di Mannarino è stata dichiarata illegale in dodici stati e quindicimila conventi di novizie.

Piccolo Coro Mariele Ventre dell’Antoniano – Il Caffè della Peppina.

Non lo so, non chiedete, davvero.

Comunque io mi sono sempre immaginata la Peppina come una studentessa fuorisede a due giorni dall’esame.

NON TUTTI SANNO CHE:

In realtà gli ingredienti citati nella canzone, se miscelati, creano la pietra filosofale.

Chiedete al Mago Zurlì.

Noel Gallagher’s High Flying Bird – The Death Of You And Me.

Positività e gioia di vivere à la Gallagher.

Le Vibrazioni – Dedicato a te.

Ah, quanti ricordi.

Erano i primi anni zerozero, in radio imperversavano questa e il remix Gabripontiano della canzone di Gianni Togni e io mi sentivo come una con il nome sbagliato.

Poi è arrivato Checco Zalone che fa la pipì pensando a me.

Per fortuna che c’è sempre Tenco.

NON TUTTI SANNO CHE:

In realtà la canzone non è dedicata all’automobile Alfa Romeo, come vogliono farci pensare le lobby del potere, ma alla famosissima sorella minore di Ryuga, nonché unico amore di Ken Shiro, Julia, sesto guerriero della scuola di Nanto e protetta dalla Misericordiosa Stella dell’Amore Materno.

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Alex Britti – Oggi sono io.

Britti all’ennesima potenza, con le parole dolci come il mare(?!)

Dai, ammettetelo, l’avete cantata tutti, tutti l’avete dedicata almeno ad una squinzia, ma anche a due o tre.

Oh, niente, io con Britti mi sciolgo.

NON TUTTI SANNO CHE:

Alla fine, comunque, la tipa non gliel’ha data.

The Hills, Niccolò Agliardi – Io non ho finito.

La sigla di Braccialetti Rossi.

Neanche avessi prestato l’account a mia nonna.

Lui non avrà finito, ma io sì.

Ne manca una.

Martin Solveig – Intoxicated.

Torniamo alle vestigia della festa trash.

NON TUTTI SANNO CHE:

Ha chiamato Dante dalla tomba, si complimenta per la costruzione del testo.

So che siete stanchi ed è chiedervi uno sforza enorme, ma ne vale la pena, ve lo copio integralmente qua sotto.

Let’s dance, no time for romance.

You got me intoxicated.

E stop.


 

Bene ragazzi, qui finisce la prima parte della mia playlist settimanale.

Domani vi voglio tutti qui per la seconda parte.

Volete qualche spoiler?

Zero Assoluto, Guccini e i Marlene Kuntz saranno qui, con me, per tenervi compagnia.